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Didattica Calendario delle lezioni Marzo 2012 Seminario 8

Seminario 8

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Caratterizzazione geomeccanica degli ammassi rocciosi a tipologia di “Flysch”

Cosa
  • seminari
Quando 31/03/2012
da 09:00 al 13:00
Dove Aula Magna Fermi - via Diaz, 20 Gorizia
Partecipanti Relatore: prof. Paolo Paronuzzi
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Argomenti del seminario
Questo Seminario presenterà lo stato dell’arte aggiornato riguardante la caratterizzazione geomeccanica degli ammassi rocciosi a carattere di Flysch. Le successioni flyschiodi costituiscono infatti degli esempi di geomateriali ad elevata complessità proprio per la loro natura fortemente eterogenea dal punto di vista litologico e strutturale, tale da indurre un comportamento che può variare dalle rocce s.s. alle “rocce deboli” sino ad identificarsi con quello dei terreni coesivi. A questa accentuata anisotropia indotta dai processi sedimentari e tettonici si aggiunge spesso una ulteriore complessità dovuta ai fenomeni di alterazione che tendono a degradare rapidamente le caratteristiche meccaniche dei litotipi più deboli, particolarmente quelle dei livelli marnosi a più bassa resistenza. La notevole variabilità litologica e strutturale dei Flysch determina situazioni locali di accentuata anisotropia che sono la causa prima di un comportamento idrogeologico particolarmente complesso, caratterizzato da accentuate soglie di permeabilità e da flussi molto irregolari concentrati nelle facies più intensamente fratturate.
La presenza dei livelli marnosi, e talvolta anche argillosi, può determinare situazioni locali di instabilità dei versanti. Inoltre nei versanti artificiali oggetto di riprofilature, quali ad esempio quelli interessati da tagli stradali o da terrazzamenti (per la messa a coltura di vigneti, per la realizzazione di nuovi edifici, ecc.), la messa a giorno dei livelli marnosi induce una rapida degradazione delle loro proprietà meccaniche che può essere la causa di successive rotture di versante.
Durante lo svolgimento del Seminario verranno trattati in particolare i seguenti aspetti: le facies sedimentarie delle successioni flyschiodi, le caratteristiche sedimentarie-strutturali ed i processi gravitativi di versante, i processi di alterazione e la formazione delle coltri colluviali, i primi tentativi di classificazione degli ammassi rocciosi a carattere di Flysch, la caratterizzazione geomeccanica secondo l’approccio di MARINOS & HOEK (2001), l’importanza dei processi di alterazione, la caratterizzazione geomeccanica in sito dei versanti a composizione marnoso-arenacea, alcuni esempi reali e casi-studio del territorio regionale con particolare riferimento ai versanti costituiti dal Flysch di età eocenica.
 

Prof. Paolo Paronuzzi – nota biografica
Docente dei corsi di “Geologia Applicata 1” e di “Geologia Applicata 2” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Udine. Si occupa da molti anni delle principali problematiche geomeccaniche e geologico-tecniche connesse ai fenomeni franosi, con particolare riferimento alla instabilità degli ammassi rocciosi ed alle frane di crollo, tematica sulla quale ha pubblicato numerosi lavori sia a livello nazionale che internazionale. È stato Responsabile Scientifico della Sezione 2 - Progetto Preliminare del gruppo di lavoro nazionale U7103 "Opere di difesa dalla caduta massi" costituito nel 1998 dall'UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione - Milano) per la messa a punto delle linee guida di una procedura standard per il dimensionamento delle opere di difesa dalla caduta massi. Da molti anni è External Referee del Research Grants Council (RGC) di Hong Kong per le problematiche riguardanti la stabilità dei versanti, le frane in roccia e la caduta massi. Per le stesse tematiche svolge attività di Referee per la Rivista Internazionale Rock Mechanics and Rock Engineering, Springer-Verlag, Wien (Editor Chief: Prof. G. Barla – Università di Torino). Ha svolto e svolge attività di Referee anche per riviste scientifiche nazionali riguardanti la geologia applicata.
Dal 2000 è promotore di una nuova attività di ricerca sulla grande frana del Vajont mediante il rilievo di dettaglio della grande nicchia di distacco e del gigantesco corpo di frana. I nuovi dati acquisiti sul terreno, integrati da una modellazione geomeccanica e idrogeologica innovativa, hanno permesso una nuova interpretazione geologico-tecnica del disastroso scivolamento del 9/10/1963.
Dal 1998 è Responsabile Scientifico della tematica "Dissesti dei versanti - Frane" nell'ambito del programma di lavoro quinquennale promosso dalla Regione F.V.G. per la realizzazione della Cartografia Geologico-Tecnica delle Province di Trieste e Gorizia alla scala 1:25000. E’ stato ed è Responsabile Scientifico di numerose attività di consulenza tecnico-scientifica promosse da Enti Nazionali (ENEA, ENEL, EUROGEN, ecc.) e Regionali (Regione F.V.G: Direzione Regionale dell’Ambiente, Direzione Regionale della Protezione Civile, Comunità Montana della Carnia, ecc.) per problematiche riguardanti le frane e la stabilità dei versanti, tra le quali la valutazione della pericolosità di frana residua nel comune di Erto e Casso dopo la gigantesca frana del 9/10/1963.
E' Autore del rilevamento di vari Fogli della Pianura Friulana nell’ambito del lavoro scientifico pluriennale che ha visto coinvolte diverse sedi universitarie italiane per la redazione della Carta Geomorfologica della Pianura Padana, realizzata alla scala 1:250.000 (S.EL.CA., Firenze, 1997). Tra questi in particolare i Fogli 24 - Maniago, 25 - Udine, 39 - Pordenone nonché i Fogli 40 - Palmanova e 40A - Gorizia. Queste ricerche sono state svolte nell’ambito del progetto Nazionale di Ricerca Finalizzata "Geomorfologia ed evoluzione recente della Pianura Padana", cui ha partecipato l'unità di Udine. Si occupa anche di problematiche di Geologia del Quaternario continentale, specificatamente dello studio delle successioni fluviali e glaciali Oloceniche e Tardo-Pleistoceniche.
E' uno degli Autori della Guida Geologica Regionale “Friuli – Venezia Giulia: Alpi e Prealpi Carniche e Giulie” (Edizioni BE-MA, Milano, 2002), curata dalla Società Geologica Italiana. E' stato coordinatore del Progetto di Ricerca S.A.R.A. (1992-1995) sulla cartografia geo-archeologica e sulla stratigrafia dei depositi quaternari della pianura aquileiese (UD), in collaborazione con il Ministero per i B.A.A.A.A.S. e la Soprintendenza Archeologica del F.V.G.
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