Seminario 1
Un nuovo modello geologico-tecnico per l'interpretazione della catastrofica frana del Vajont.
Cosa |
|
---|---|
Quando |
24/04/2010 da 09:00 al 13:00 |
Dove | Aula Magna Fermi - via Diaz, 20 (GO) |
Partecipanti |
Relatore: Paolo PARONUZZI - 4 ore |
Aggiungi l'evento al calendario |
vCal iCal |
Questo Seminario espone i risultati di una lunga attività di ricerca, iniziata a partire dal 2000 e tuttora in corso, riguardante la disastrosa frana del Vajont del 9 ottobre 1963. Al di là della rilevanza mondiale dell’argomento, che ha visto impegnati tantissimi studiosi anche di livello internazionale, proprio per le sue conseguenze disastrose (circa 2000 vittime!), questo evento rappresenta un momento tragico di grande importanza culturale poiché di fatto segna la nascita della “meccanica delle rocce” e, più in generale, della moderna geologia applicata. A quasi 50 anni di distanza da questo disastroso episodio, le nuove indagini svolte direttamente sulla nicchia di distacco e sul grande corpo di frana dai ricercatori dell’Università di Udine hanno permesso di comprendere, per la prima volta, alcuni aspetti “problematici” del gigantesco scivolamento del 1963. Tra questi, in primo luogo, il comportamento idrogeologico del versante del M. Toc in rapporto alle operazioni di invaso e di svaso del bacino artificiale e, soprattutto, la grande unitarietà del corpo roccioso franato nel lago, cui si deve la generazione delle gigantesche ondate che hanno portato morte e distruzione nelle vallate del Vajont e del Piave.
Il Seminario ripercorre le varie fasi delle nuove ricerche, a partire dal riesame della ricca documentazione fotografica prodotta da Edoardo Semenza, procedendo da una analisi critica complessiva degli studi e delle interpretazioni precedenti, per giungere alle evidenze di campagna di recente acquisizione ed ai risultati più significativi acquisiti mediante le nuove modellazioni idrogeologiche e geomeccaniche del versante meridionale del M. Toc. L’obiettivo finale è quello di delineare il percorso di studi e di ricerche, molto articolato, complesso e faticoso (anche nel senso “fisico” del termine) per trasmettere ad un uditorio tecnico selezionato quale quello del Master AVAMIRI la visione aggiornata dei vari processi (geologici, geomeccanici, idrogeologici, idraulici) che determinarono quel tragico evento che ha lasciato un così doloroso segno indelebile per le comunità del territorio veneto-friulano.
Dal 2000 è promotore di una nuova attività di ricerca sulla grande frana del Vajont mediante il rilievo di dettaglio della grande nicchia di distacco e del gigantesco corpo di frana. I nuovi dati acquisiti sul terreno, integrati da una modellazione geomeccanica e idrogeologica innovativa, hanno permesso una nuova interpretazione geologico-tecnica del disastroso scivolamento del 9/10/1963.
Dal 1998 è Responsabile Scientifico della tematica "Dissesti dei versanti - Frane" nell'ambito del programma di lavoro quinquennale promosso dalla Regione F.V.G. per la realizzazione della Cartografia Geologico-Tecnica delle Province di Trieste e Gorizia alla scala 1:25000. E’ stato ed è Responsabile Scientifico di numerose attività di consulenza tecnico-scientifica promosse da Enti Nazionali (ENEA, ENEL, EUROGEN, ecc.) e Regionali (Regione F.V.G: Direzione Regionale dell’Ambiente, Direzione Regionale della Protezione Civile, Comunità Montana della Carnia, ecc.) per problematiche riguardanti le frane e la stabilità dei versanti, tra le quali la valutazione della pericolosità di frana residua nel comune di Erto e Casso dopo la gigantesca frana del 9/10/1963.
E' Autore del rilevamento di vari Fogli della Pianura Friulana nell’ambito del lavoro scientifico pluriennale che ha visto coinvolte diverse sedi universitarie italiane per la redazione della Carta Geomorfologica della Pianura Padana, realizzata alla scala 1:250.000 (S.EL.CA., Firenze, 1997). Tra questi in particolare i Fogli 24 - Maniago, 25 - Udine, 39 - Pordenone nonché i Fogli 40 - Palmanova e 40A - Gorizia. Queste ricerche sono state svolte nell’ambito del progetto Nazionale di Ricerca Finalizzata "Geomorfologia ed evoluzione recente della Pianura Padana", cui ha partecipato l'unità di Udine. Si occupa anche di problematiche di Geologia del Quaternario continentale, specificatamente dello studio delle successioni fluviali e glaciali Oloceniche e Tardo-Pleistoceniche.
E' uno degli Autori della Guida Geologica Regionale “Friuli – Venezia Giulia: Alpi e Prealpi Carniche e Giulie” (Edizioni BE-MA, Milano, 2002), curata dalla Società Geologica Italiana. E' stato coordinatore del Progetto di Ricerca S.A.R.A. (1992-1995) sulla cartografia geo-archeologica e sulla stratigrafia dei depositi quaternari della pianura aquileiese (UD), in collaborazione con il Ministero per i B.A.A.A.A.S. e la Soprintendenza Archeologica del F.V.G.
Il Seminario sarà preceuto dalla Cerimonia Inaugurale della seconda edizione del Master AVAMIRI a.a. 2009/2010.